L’ansia, cos’è e rimedi

L’ansia, cos’è e rimedi

1 Febbraio 2019 Off di Redazione

L’ansia previene l’infarto?

Chi soffre di ansia sa bene di che cosa stiamo parlando: si tratta di una condizione tale per cui esiste nella persona che ne soffre uno stato di tensione diffuso e persistente, una sorta di sensazione di pericolo imminente, una condizione che non è fisica ma psicologica che fa vivere male le nostre giornate e che può esaltarsi fino a divenire una condizione di pura anche invalidante ed arrivare agli attacchi di panico, nei quali motivi indescrivibili e spesso irrazionali o di esagerazione di quanto non sia obiettivamente considerabile, più temuti che reali, pongono la persona nell’incapacità di affrontare situazioni normalissime nella quotidianità.

Chi soffre di ansia, quindi ha una reazione sproporzionata a quella che può essere la realtà, fino anche ad arrivare a immaginarsi di avere delle malattie e sentirne i sintomi o avere il terrore di ammalarsi anche della più banale delle malattie, temendo conseguenze gravi ed irrazionali che sono assolutamente percepite come reali dai sofferenti di ansia.

La notevole preoccupazione per il proprio stato di salute tipico degli ansiosi e l’esasperazione dei sintomi, porta queste persone a ricorrere al medico molto più frequentemente e questo consente anche di riconoscere alcune malattie reali in fase precoce, tra queste l’infarto che ha un’incidenza inferiore nelle persone ansiose.

L’ansia può trovare origine, in alcuni casi, da stati di malattia fisica dimostrabile e diagnosticata m la cosa più pesante è che secondo recenti studi l’ansia è in grado di agire sull’organismo, sulle reazioni biochimiche provocando un invecchiamento precoce. In genere l’ansi viene trattata in ambiente medico tramite terapie ansiolitiche e sedative di medio-lunga durata.

Si tratta non di una specifica malattia ma di una condizione patologica che trae origini da situazioni personali e sociali che la generano attraverso una diminuita capacità della persona di affrontare le situazioni che vengono vissute come insormontabili, quindi con un forte calo dell’autostima e della capacità di reazione alle situazioni stesse. Secondo l’OMS sono oltre 400 milioni le persone che convivono con disturbi d’ansia di grado elevato

Sintomi e cura dell’ansia

chi soffre di Ansia lamenta spesso una serie di sintomi che sono anche correlati al sistema nervoso che controlla la motilità intestinale e il sistema digestivo, per cui spesso la somatizzazione dello stato d’animo va ad interessare l’intestino con disturbi spesso di tipo diarroico, tachicardia, extrasistoli ( battiti cardiaci al di fuori del normale ritmo del cuore) ma anche tremori, ronzii alle orecchie, capogiri, senso di soffocamento, In alcuni casi l’ansia può anche essere causa scatenante di attacchi di asma per via dell’effetto di costrizione sulle vie aeree. Spesso sono anche riferiti crampi allo stomaco e un senso di debolezza.

Non è facile risalire alle cause che hanno origini mentali, spesso a seguito di condizioni di stress che limitano l’autostima e danno un senso di oppressione alla persona che perde la capacità di affrontare razionalmente i problemi che hanno davanti. Talvolta si dimostrano anche alterazioni di sostanze deputate alle funzioni cerebrali come la carenza di noradrenalina e serotonina ma anche l’abuso di alcoolici o sostanze psicoattive possono essere alla base del disturbo d’ansia.

Con l’alimentazione si può ottenere un aiuto nel contrasto all’ansia, come gli alimenti ricchi di triptofano che innalzano i livelli di Serotonina, cioccolato, noci, frutta secca in generale, albicocche secche ma anche la vitamina del gruppo B sono importanti e utili, come quelle che trovi nei cereali integrali e nel lievito di birra. Si è riscontrata anche parecchio utile una moderata attività fisica.

In linea generale occorre evitare il caffè, il tè e ogni bevanda eccitante, qual è l Coca cola. L’ansia, al di la dell’aiuto che può derivare dall’alimentazione, necessita di prescrizioni del medico al quale ti devi rivolgere; segui le terapie come prescritte e non sospenderle se non dopo esserti confrontata con il medico che, nel caso, ti darò le istruzioni per smettere l’assunzione dei farmaci che, in genere, vanno smessi in maniera graduale, mai di colpo e di propria iniziativa.